La battaglia di Peleliu (in giapponese: ペリリューの戦い, in inglese: Battle of Peleliu), denominata in codice operazione Stalemate II (italiano: “stallo”), fu combattuta tra il 15 settembre e il 27 novembre 1944 tra le forze statunitensi e quelle imperiali giapponesi.
Questa battaglia fu uno scontro per la cattura di un aeroporto situato sull’isola corallina di Peleliu nel Pacifico occidentale e si inquadra nella campagna di riconquista, da parte degli USA, delle isole Marianne. Come in analoghe precedenti battaglie, nello stesso scenario di guerra, gli Stati Uniti prevalsero pur pagando un alto costo in vite umane. La difesa giapponese fu, come spesso accadeva, fanatica e volta all’estremo sacrificio, incluse cariche “banzai” di tipo suicida, dallo scarso effetto pratico.
Ancora una volta l’esercito imperiale considerò la forza di volontà più importante dell’armamento, dell’equipaggiamento e delle tattiche adeguate, accettando, anche per complesse ragioni culturali, perdite spropositate in attacchi frontali contro le mitragliatrici avversarie. Penose, per entrambi i contendenti, furono le condizioni climatiche e la difficoltà di evacuare e curare efficacemente i feriti; tra le truppe giapponesi non furono infrequenti casi di malnutrizione fino letteralmente a perdite per fame, ed anche gli americani ebbero alcune brevi crisi di rifornimenti.
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