Dal diario di Galeazzo Ciano.
3 Maggio 1939
“Per calmare un po’ le apprensioni turche nei nostri confronti, e soprattutto per far piacere ai tedeschi che ritengono possibile una contromanovra nei confronti della Francia e della Gran Bretagna, ho dato delle assicurazioni all’Ambasciatore di Turchia nel senso che l’Italia non ha mire né economiche, né politiche, né territoriali nei confronti del suo Paese.
L’Ambasciatore era molto soddisfatto di queste mie dichiarazioni e, nonostante facesse del suo meglio per nascondere tali suoi sentimenti, ciò era evidente.
Presi accordi con Parenti perché l’arrivo di Ribbentrop a Milano abbia luogo con una particolare solennità. Ciò è necessario per smentire le voci, raccolte anche da giornali stranieri, dell’irriducibile e rumorosa opposizione della cittadinanza milanese alla politica dell’Asse.
Ricevo Sir Percy Loraine, nuovo ambasciatore britannico. La conversazione ha un carattere puramente convenzionale, quindi è scialba. Loraine ha fatto però una buona impressione.
È un uomo, a mio avviso, fondamentalmente timido. Ed è anche molto preoccupato dell’ambiente nel quale dovrà svolgere la sua missione. Roma, per un diplomatico straniero, è un posto difficile, ma particolarmente lo è per un inglese che si trova nell’ambigua situazione dell’amico incerto.
Deve salvare l’apparenza di una amicizia formale e svolgere una politica che in realtà è ostile a noi. Perth si era adattato a diventare un uomo nostro. Loraine farà del pari? Non lo escludo.”
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