MILITARY STORY

PROGETTO CENTAURO. La produzione del Fiat G55

L’allestimento delle officine dello stabilimento dell’Aeronautica d’Italia per la produzione in serie del Fiat G.55 procede con notevole rapidità. La conferma dell’interesse verso questo caccia spinge la Fiat ad accelerare i tempi e a coinvolgere altre aziende per la costruzione di segmenti. In questa prima fase, entrano nel programma le Officine Savignano, le Officine Moncenisio, la CANSA e la AVIA.

In ambito ministeriale, nel dicembre del 1942, si delinea la futura strategia produttiva, che vede il G.55 scelto come velivolo base per la caccia. È prevista la costruzione di 1.800 esemplari, anche al di fuori degli stabilimenti Fiat, affiancati da serie più limitate di Re.2005 e MC.205V.

Criteri di Produzione (Febbraio 1943)

Nel febbraio 1943 vengono stabiliti i criteri produttivi per il G.55, organizzati in tre serie da 600 esemplari ciascuna, suddivise in tre “anelli” (Ring) industriali:

1° Anello

2° Anello

3° Anello

Produzione a Regime

Il programma prevedeva, a regime, una produzione mensile rispettivamente di 45-60-60 esemplari per i tre anelli. Il e il 3° anello sarebbero dovuti entrare in funzione e iniziare le consegne a partire da novembre 1943.

Sistema di Produzione ad Anello

Il sistema di produzione “ad anello” era articolato secondo il seguente schema, ispirato dall’esperienza tedesca:

Un elemento importante introdotto con questo sistema fu l’abbandono della mentalità della fusoliera-motore completa, che nelle precedenti produzioni italiane aveva causato gravi rallentamenti. In passato, la produzione della fusoliera era spesso vincolata al completamento del motore, rallentando l’intero processo produttivo. Problemi simili si erano verificati, ad esempio:

Grazie al sistema ad anello, il G.55 poteva essere costruito in modo più modulare, con ogni segmento prodotto indipendentemente, la produzione delle fusoliere, era indipendente dalla produzione dei motori.

Direzione Produzione Aeronautica Centauro

Per coordinare questa complessa attività produttiva, senza precedenti in Italia, venne istituita la “Direzione Produzione Aeronautica Centauro”, affidata al Colonnello Gari, ing. Prospero Nuvoli. Nuvoli, in passato responsabile della DCA di Torino e progettista di velivoli da turismo negli anni ’30, fu scelto per la sua esperienza tecnica e organizzativa.

Modifiche al Piano (Febbraio 1943)

La situazione subì però un’importante modifica a fine febbraio:

Piano Rivisto (1944-45)

Il piano rivisto prevedeva:

1° Anello

2° Anello

Fonti di produzione:

3° Anello

4° Anello

 

Questo riguarda l’interesse tedesco:

“Nell’ambito di questa operazione (interesse per la produzione in Germania del G.55) una delegazione italiana tra il 17 e il 20 marzo si reca in visita agli stabilimenti della Henschel e della Messerschmitt per studiarne le metodologie di lavoro. Per la Fiat ne fanno parte Savoia, responsabile di tutte le attività aeronautiche, i progettisti Gabrielli e Rosatelli e Nardi, direttore dello stabilimento Aeritalia. Quale risultato dell’incontro nasce un piano di lavoro comune per rendere il progetto G.55 più adatto alla produzione in grandi serie.

In maggio una commissione tecnica tedesca visita con attenzione alcuni stabilimenti italiani ed in particolare quelli Fiat di Torino. Nella propria relazione conclusiva il giudizio su alcuni stabilimenti è positiva, mentre parere decisamente negativo viene espresso per quanto è stato sviluppato per la serializzazione del G.55, in particolare criticando la complessità strutturale di questo velivolo. La commissione stima che il caccia Fiat richieda, nella prima fase della produzione, almeno tre volte le ore di lavoro necessarie a produrre un Bf.109, valutati in 5.000 ore, (in realtà il Gustav ne impiegava più di 6.000), con previsione di scendere a 9.000 ore al millesimo esemplare.”

Fonte: La razionalizzazione sulla produzione in scala del G.55, il “Progetto Centauro” (da Ali d’Italia N°10) pg 17-18 

 

 

L’aeronautica italianauna storia del Novecento

FrancoAngeli, 2004 – 472 pagine
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